Il CAM apre a partire dal 21 settembre dopo un'ampia ristrutturazione concepita dall'architetto giapponese Kengo Kuma, in collaborazione con il paesaggista Vladimir Djurovic.
Ispirandosi al concetto di Engawa - un elemento dell'architettura tradizionale giapponese che si basa sull'armoniosa connessione tra interno ed esterno - Kengo Kuma, uno dei più noti architetti contemporanei, ha reinventato l'edificio originale in cemento del CAM, aumentandone la trasparenza a sud e aggiungendo un'imponente tettoia lunga 100 metri, con una copertura in ceramica.
Con spazi espositivi rinnovati, nuove gallerie e un ampio giardino, il CAM si apre alla comunità con una programmazione diversificata: la sua collezione sarà mostrata in diverse mostre temporanee, si presenteranno nuovi progetti di artisti contemporanei ed è previsto un programma di live arts, con nomi di spicco della produzione artistica attuale, sia nazionali che internazionali.
L'artista in primo piano è Leonor Antunes, che presenta un'imponente installazione scultorea che occupa l'intero spazio della galleria principale e che viene esposta in dialogo con un insieme di opere della collezione del CAM, selezionate dalla stessa artista.
Le varie mostre in programma includeranno circa trecentocinquanta opere della collezione del CAM, un patrimonio che conta quasi 12.000 opere d'arte, tra pitture, sculture, installazioni, disegni, incisioni, fotografie e video/film di alcuni dei più importanti artisti nazionali e un nucleo significativo di arte internazionale, principalmente britannica.
Inoltre, questo nuovo CAM è più allineato con la sostenibilità, uno dei pilastri della Fondazione Calouste Gulbenkian, e fa parte della Gallery Climate Coalition, la principale rete internazionale di organizzazioni artistiche impegnate nella creazione di un settore sostenibile tramite un'efficace azione climatica.